Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i disturbi d’ansia sono tra i più diffusi nella popolazione generale e rappresentano il più frequente motivo di consultazione degli psicologi. Molte persone cercano di controbatterli con l’utilizzo di farmaci ansiolitici (secondo alcune stime, i farmaci più venduti al mondo!!) ma agendo solo sul ‘sintomo ansia’ e non sulla causa, spesso il problema persiste.
Le terapie psicologiche, soprattutto quelli di approccio Cognitivo-Comportamentale, rappresentano le terapie d’elezione nel trattamento dei disturbi d’ansia, come dimostrano numerose ricerche.
Questi disturbi sono caratterizzati da un senso di minaccia più o meno definita (paure o ansie) eccessivamente frequente e intenso che spesso porta a una serie di sintomi somatici spiacevoli (ad es. tachicardia, sensazioni di soffocamento, di svenimento) che le persone avvertono come intollerabili o pericolosi. Le persone cercano di controllare l’ansia con comportamenti tesi a evitare determinate situazioni o oggetti e/o a rassicurarsi (portare con sé oggetti rassicuranti, farsi accompagnare da qualcuno), che però limitano grandemente la loro libertà e il loro benessere.