Consiste nella presenza di idee, pensieri, impulsi o immagini (ossessioni) che si ripresentano spesso alla mente delle persone, nonostante queste non lo vogliano e ne siano disturbate. Le compulsioni sono invece ‘azioni mentali’ (come contare, ripetere parole) o comportamenti (come lavare, controllare, mettere in ordine) che le persone agiscono nella speranza di scongiurare la minaccia dell’ossessione o per diminuire il disagio e l’ansia collegate ad essa. Spesso le compulsioni arrivano a impegnare un tempo eccessivo della giornata, impedendo alle persone di svolgere le loro attività quotidiane. Molti si rendono conto che i loro timori sono eccessivi ma non riescono a non pensarci o a trattenersi, finendo al contrario per autosvalutarsi e deprimersi.
In genere si manifesta all’inizio dell’adolescenza (11-17 anni) o nella prima età adulta (22-27 anni), determina una grave sofferenza e difficilmente migliora senza un trattamento specifico.
Una buona psicoterapia può essere invece di grandissimo aiuto, quindi è molto importante in questi casi rivolgersi a un professionista.
Disturbo da accumulo: rappresenta una variante del disturbo ossessivo-compulsivo, recentemente distinta da esso all’interno del DSM V. Consiste in una persistente difficoltà a separarsi dai propri oggetti o a buttarli via, che porta ad un accumulo tale da ingombrare gli spazi di vita e ad un marcato disagio e compromissione in ambito sociale o lavorativo.
Disturbo da dimorfismo corporeo: preoccupazione eccessiva per un difetto fisico presunto o fortemente sopravvalutato, che induce a mettere in atto comportamenti ripetitivi (es. guardarsi continuamente allo specchio, chiedere rassicurazioni) o azioni mentali (confrontarsi ossessivamente con gli altri). La preoccupazione è tale da interferire significativamente con la vita sociale, scolastica o lavorativa.